Tradizioni

Tradizioni del territorio


Descrizione

L'affascino

Rose – Tradizione e religione si fondono indissolubilmente in una consuetudine popolare, dai più conosciuta come la pratica dell’ “affàscinu”; rituale questo, finalizzato a scacciare il malocchio, che affonda le sue radici in un passato remoto ed è ancora vivo nella cultura rosetana.

L’origine etimologica di “affàscinu” va ricercata nel temine catalano “fascinar” che significa malia, affatturare; la pratica, ancora in uso, invece, è facilmente rintracciabile in diverse zone della Calabria.

Una locuzione legata alla pratica è quella di “fòra affàscinu”, utilizzata quando si vuole fare un complimento, per esempio ad un neonato, in modo da raggiungere lo scopo, ossia quello di fare degli apprezzamenti, allontanando, nello stesso tempo, qualsiasi inconscio sentimento di invidia o malocchio.

Altra consuetudine, adottata per allontanare il malocchio, è quella del "cuntraffàscinu" a cui si provvedeva, soprattutto in passato, cucendo all'abbigliamento intimo una "vurza" (piccola sacca di stoffa contenente del sale e delle immagini sacre) che garantiva, per chi la indossava, la tutela permanente da ogni forma di “jettatura”.

Il termine “affàscinatu” indica per l’appunto colui che diventa oggetto di lode o di invidia da parte di altre persone. Il soggetto in questione, una volta preso di mira, inizia a sbadigliare e ad accusare un forte mal di testa.

A questo punto si può decidere di intervenire, scientificamente con un farmaco analgesico o, secondo tradizione con lo “sfàscinu”. Infatti, sono in molti quelli che, ancora oggi, quando avvertono questa sintomatologia, decidono di rivolgersi, per lo più a donne anziane, per farsi togliere questa forma di malocchio. In alternativa, chiunque fosse impossibilitato a rivolgersi direttamente alle esperte può appellarsi con il pensiero a tre di loro e l’effetto, così come tradizione docet, sarà il più delle volte garantito.

Questa pratica dal fascino fiabesco, e dall’effetto placebo, coinvolge in tanti per i motivi più svariati che spaziano da sentimenti legati ad un profondo sentire religioso fino ad aspetti di pura curiosità nel voler sperimentare inconsuete vie di “medicina alternativa”.

Il rituale dello “sfàscinu” è articolato e per molti aspetti ignoto ai più.

Da quanto si sa, le fasi dello stesso si ripetono in modo metodico e nella massima segretezza; infatti consuetudine e regole religiose dettano che la pratica possa essere svelata solo nelle feste comandate quali Pasqua o Natale.

Ma entriamo nei particolari. L’”esperta”, non appena viene contattata, inizia a recitare sottovoce un’insieme di preghiere (per lo più Padre Nostro ed Ave Maria), accompagnate da una lacrimazione crescente e da un numero indefinito di sbadigli. La stessa, a seconda dell’intensità e del ripetersi dei fenomeni, riesce ad identificare sesso e numero dei fautori del malocchio, allontanandone così gli effetti negativi.

Spesso l’esperta, per rendere più efficace l'effetto della pratica, accompagna la recita delle preghiere, con un altro rituale consistente nel versare in un pentolino acqua e sale su cui viene più volte fatto il segno della croce. Una volta raggiunta l'ebollizione la miscela di acqua e sale verrà buttata in un punto particolare cioè quello in cui più strade si intersecano formando una croce (“crucivia”).

A questo punto allo sfortunato malcapitato non resta che attendere il fatidico momento, in cui, i fastidiosi sintomi si allevieranno o addirittura scompariranno.

La ritrovata situazione di benessere da parte del soggetto “sfàscinatu” (colui che è stato guarito dall’affàscinu) sarà la prova evidente del corretto espletamento della pratica.

 

Tradizioni

 

Le tradizioni

(di Mario De Rose e Francesco Urso)

 

Il Natale rosetano.

La sera della vigilia si pone nel caminetto un grosso ceppo di legno che rimane acceso per tutta la notte. Dopo la cena, si lascia la tavola imbandita in segno di ospitalità verso la Sacra Famiglia, che secondo un'antica credenza, potrebbe avere bisogno di rifocillarsi. Acqua muta -

 

Giovedì Santo.

Le donne del paese, la sera del giovedì sera, si recano a un ruscello senza proferire alcuna parola, recitando a mente il Credo, il Padre Nostro e l'Ave Maria. Una volta raggiunto il corso d'acqua, bisogna cercare il punto più stretto e riempire una brocca d'acqua, recitando "cumu scurri l'acqua di su vaddruni, cussì scurrissi ru beni a ra casa mia", (come scorre l'acqua di questo ruscello, affluisca il benessere a casa mia). Si torna in paese sempre in silenzio e si asperge la casa con l'acqua benedetta. La stessa cosa viene ripetuta il Venerdì Santo. Giro dei perdoni

 

 

Venerdì Santo.

Prima dell'alba del Venerdì Santo si fa il giro delle chiese di Rose, sostando sul sagrato di ognuna e pregando in segno di penitenza e pentimento per i peccati fatti. Domenica delle Palme. Messa, benedizione dei ramoscelli di ulivo e processione.

 

Processione del Sabato Santo - Pasqua.

Noto anche come u carvariu, il calvario, è un pellegrinaggio spirituale, cui prende parte tutta la popolazione seguendo i simulacri dell'Ecce Homo, Crocifisso, del Cristo morto e della Madonna Addolorata. Si recita u' rillogiu, l'orologio, un antico componimento che sintetizza gli episodi della passione del Cristo, e si cantano inni popolari. Corpus domini - giugno. Alla celebrazione eucaristica segue il corteo dei fedeli accolti con coperte ai balconi e petali di papavero sulle strade.

 

L'abito tipico

 

La pacchjana. La donna rositana indossava a gunneddra, gonna a pieghe in velluto colorato, a cammisola, gilet di velluto, una camicia di cotone con merletto al collo, un corpetto allacciato sul davanti e come copricapo u rituarto. Quando si sposavano l'abito indossato era in seta damascata e veniva rimesso in occasione della morte.

 

Esempio di proverbio rosetano: 

Parma mbusa, gregna gravusa Palme sotto la pioggia, covone di grano molto pesante

 

‘U Sangiuvanni
(il comparaggio)
La persona a cui erano stati “battezzati o cresimati” dei figlio si era fatto da compare nel matrimonio, quando passava davanti casa del padrino, soleva, ogni volta, togliersi il cappello, in segno di rispetto.
Faceva ciò anche se nessuno l’osservava e le imposte di quella casa erano chiuse.

Altri modi comparaggio
Oltre che per battesimo, cresima, matrimonio, si poteva diventare compari, anche in uno dei seguenti modi:
- tagliando, per la prima volta le unghie al neonato;
- lavando il “caparulo” (fazzoletto con cui si asciugava la testina del bambino, dopo che il sacerdote vi aveva versato l’acqua battesimale) del neonato;
- usando “u pupuleiu”bamboccio fatto in casa riservato alle ragazze.

 

Il Carnevale

Rose - Nella tradizione culturale rosetana il Carnevale è una festa sentita e ben radicata nella tradizione.

Ancora oggi, come una volta, comitive di giovani si organizzano e vanno in giro a cantare “la strina” divertendosi. Gli stessi approfittano della cordialità e dell’ospitalità dei compaesani per poter degustare qualche fetta di “soppressata” o qualche dolce tipico.

Il carnevale è anche la festa in cui, ancora adesso, parenti ed amici si riuniscono davanti a delle tavole ben imbandite chiacchierando, cantando e bevendo un buon bicchiere di vino.

Quest’anno, in occasione della ricorrente festa, l’Amministrazione Comunale in collaborazione con la Fondazione “A. Chiappetta” ha pensato di allietare la Domenica del 2 Marzo con una sfilata di carri allegorici  realizzati dalle varie contrade del paese. La sfilata inizierà alle ore 9:00 della mattina con un giro nelle contrade e si concluderà intorno alle ore 17: 00 del pomeriggio con l’arrivo a Rose centro dove, in un clima festoso di danze e di divertimento, si farà scoppiare e bruciare il pupazzo di “ Carnilevari ”.

Il C.I.F. (Centro Italiano Femminile) di Rose, ha invece, organizzato per Lunedì 3 Marzo la II Edizione di “ Un coriandolo per la Chiesa Matrice”. Si prevede una serata all’insegna delle danze (con la scuola di danza “Flash Dance” e il “Centro Fitness Club”) nel corso della quale sarà anche allestito uno stand gastronomico. L’iniziativa, oltre al fine goliardico, mira a raccogliere dei fondi che saranno poi devoluti a favore dei lavori di ristrutturazione della Chiesa Matrice.

Sicuramente in questi giorni in cui “soffiano venti di guerra “appuntamenti come quello del Carnevale ci offrono momenti di svago di cui si ha veramente bisogno.

 

San Lorenzo

Diario di un musicante ...

DIARIO DI UN MUSICANTE
10 Agosto 1894

San Lorenzo, la festa del Patrono di Rose, era anche allora la più attesa festa dopo quella di S. Antonio (13 Giugno) e quella di San Rocco (ultima domenica di agosto).
Dopo mesi e mesi di prove, la Banda musicale si è esibita in piazza, dinnanzi ad un pubblico entusiasta e contento.

Erano convenuti da ogni parte del paese e della campagna i cittadini di Rose per ascoltare per la prima volta la loro banda musicale.
La piazza era gremitissima; su di un palco, eretto appositamente, era salita la banda musicale composta da giovani ed anziani, alquanto emozionati e soddisfatti di suonare per la prima volta in pubblico.
Erano stati mesi e mesi di prove, sotto la guida del maestro Marcantonio e del suo aiutante Raffaele Marra, nella fatiscente stanza a pian terreno dell'ex Convento dei "cappuccini ", comunemente detta " cannizzari ".

In piazza Gaetano Argento erano presenti : il Sindaco di Rose D. Francesco Ranieri, il Regio Pretore che aveva l'ufficio nel rione " Fossato ", gli impiegati della " Cancelleria " o Municipio che aveva la sede nell'attuale via Roma, lo Speziale o Farmacista D. Ciccio Smurra che esercitava in via Le Grazie, l'Ufficiale postale D. Gennaro Capalbo, il prete D. Camillo Mammone ed il fratello Monaco P. Bonaventura.
Tutta la " nobiltà " del paese a cominciare dai Docimo, ai Bria, ai Talarico, ai Ranieri, ai Capalbo e tanti altri, era presente alla manifestazione.
Salì sul palco il Dott. Pasquale Bria, fondatore e finanziatore del corpo musicale e scoppiò un grande applauso mentre l'entusiasmo della gente era a stento frenato dalla simpatica guardia comunale D. Battista Arcuri.

Tutta la piazza era tappezzata a festa: coperte damascate pendevano dalle inferriate dei balconi e sul "cimitorio " sventolavano fazzoletti e bandiere mentre dal " campanaru " si diffondeva il suono delle campane.
La banda cominciò a suonare mentre un nugolo di rondini volava nel cielo terso quale augurio per il complesso sonoro e per tutto l'intero paese che applaudiva.
Forse quell'augurio si materializzò ed oggi, a distanza di cento anni, la Banda è presente e inonda di note dolci e gradite il paese di Rose.

Rocco Docimo 

Il primo appuntamento in onore di San Lorenzo

I festeggiamenti in onore di San Lorenzo

di Carmela Infante

 

 

Oggi (1 agosto) il primo appuntamento in onore di San Lorenzo Martire patrono di Rose; ad organizzare i festeggiamenti la parrocchia Santa Maria Assunta, con la collaborazione dell’amministrazione comunale di Rose, dalla Pro Loco “G. Argento” e dei gruppi cattolici.

Un’antica leggenda popolare tramanda che San Lorenzo, arcidiacono venuto dalla Spagna, dopo aver distribuito i beni della comunità (tesoro della chiesa che Papa Sisto II gli aveva affidato prima di morire) ai poveri, da lui ritenuti il vero tesoro della chiesa, fu condannato a morte (10 agosto del 258), epoca in cui dominava l’imperatore Valeriano. Si stima che il Martire venne scelto quale patrono della nostra cittadina per aver salvato, miracolosamente, il paese dall’invasione delle truppe spagnole (XV secolo).

Oggi, dunque, al via il programma religioso, in onore del Santo Patrono, che si concluderà giorno 10 agosto. Le celebrazioni eucaristiche saranno quotidianamente officiate dal parroco Belcastro, coadiuvato da altri presbiteri, nella chiesa Matrice a partire dalle ore 18:30; ultimo appuntamento quello con  la tradizionale processione per le vie cittadine del 10 agosto. Dal 5 agosto, invece, l’inizio dei festeggiamenti civili con stand gastronomici che animeranno quotidianamente i vicoli del centro storico promuovendo prodotti culinari locali. A rendere più frizzante l’atmosfera serale saranno le vivaci note di alcune band locali. Fitto il cartellone degli appuntamenti in programma per le serate conclusive a partire dalle ore 18 di giorno 9, in cui,  presso il campo sportivo “San Lorenzo” si svolgerà la partita che vedrà sfidarsi  Rose Nord contro Rose Sud.

Alle ore 20, invece, in piazza G. Argento, antichi giochi popolari rievocheranno tempi lontani, in cui, in occasione della festa patronale, numerosi giovani si cimentavano nella corsa con i sacchi, nel gioco dell’uovo ed in quello “da ‘ntenna” (i ragazzi si arrampicavano su una lunga asta unta di grasso e chi tra loro riusciva ad arrivare in cima veniva premiato).

Ai giochi popolari seguirà un piacevole intrattenimento musicale. Giorno 10, ai numerosi appuntamenti religiosi, annualmente occasione d’incontro per emigranti e cittadini provenienti da tutte le contrade, seguirà lo spettacolo musicale conclusivo in piazza G. Argento. Come da consuetudine peculiarità delle due giornate sarà la tradizionale fiera che, in tempi remoti, era l’unica occasione per gustare i gelati fatti di ghiaccio tritato a cui si aggiungevano sciroppi vari.

Prodotti tipici delle fiere del passato erano le stoviglie in rame ed i vimini frutto dell’ingegno creativo di artigiani locali. Ricordo vivo, per molti, l’usuale fiera di animali da allevamento che, fino a pochi anni fa, nei giorni antecedenti la festa patronale, veniva allestita in località Petraro; occasione questa per il baratto di prodotti agricoli e per il rilancio dell’economia familiare attraverso la vendita di animali da “catoia” (porcili) e da “staddra” (stalla).

Oggi, la festa del Santo Patrono, seppur diversa nelle modalità organizzative, rimane la festa popolare per eccellenza in quanto scrigno di tradizioni e memorie dall’elevato valore simbolico e sociale.

 

 

Carmela Infante

 

LA FIERA DI SAN LORENZO A ROSE

 

Ricordo la prima fiera, e fu anche l’ultima che si tenne a Cumma (fu l’ultima a cagione che l’agente del principe, cui il terreno apparteneva, pretese il pagamento del sito) e la gente il secondo anno non vene e la fiera morì sul nascere.
La prima fiera si tenne nei giorni 6 - 7 - 8 agosto dell’anno 1892.

 

Promotore del ripristino, dopo 64 anni, l’ins. Filippo Bilotta da Rose.

La fiera ha luogo nei giorni 6 - 7 - 8 agosto. La folla e gli acquisti si hanno nel primo giorno; pochi nel secondo; nulla nel terzo.

Rose 1956

Il Natale

“Pittuliddri” e canti popolari in piazza “G. Argento”

Rose – “Seguiamo la stella dei re magi”, così è stata intitolata la manifestazione, promossa dalla fondazione “A. Chiappetta” con la collaborazione del Comitato Feste di Rose, che si è svolta sabato scorso in piazza “G. Argento”.

Ad illuminare la piazza le faville di un coreografico falò alimentato da enormi ceppi scoppiettanti.

L’usanza di accendere il fuoco in piazza  rappresenta un evento insolito per Rose ma  è molto diffusa in alcuni paesi limitrofi soprattutto la sera della vigilia di Natale poiché il falò è un simbolo carico di valori laici e cristiani che affascina tutti.

In piazza è stato allestito anche uno stand gastronomico dove non potevano mancare  i  “pittuliddri”, prodotto tipico della nostra tradizione  natalizia, ed il buon vino locale.

Ad allietare ed intrattenere fino a tarda sera tutti i presenti tanta  musica e canti popolari dal fascino immutato.

Carmela Infante

Presepi

 

 

 

La Tradizione dei Presepi

 

 

 

di Carmela Infante

 

 

Diversi sono i presepi artistici allestiti  nel centro cittadino, in occasione delle festività natalizie, che così come vuole la tradizione cattolica restano in esposizione fino al giorno della Candelora (2 febbraio) come simbolo della presentazione di Gesù al tempio.

Presepi rigorosamente tradizionali quelli allestiti, ognuno dei quali si distingue per delle differenti peculiarità: maestoso quello disposto nella zona absidale della chiesa Matrice, grandissimo quello di Antonio Viapiana, curato nei particolari quello di Mario De Rose che campeggia nella vetrina della storica edicola del centro cittadino e storico, invece, il presepe di Carlino Mammone.

Quest'ultimo vanta una tradizione centenaria tramandatasi da padre in figlio con immutata passione.

 

Quanto sono chiare le informazioni su questa pagina?

Grazie, il tuo parere ci aiuterà a migliorare il servizio!

Quali sono stati gli aspetti che hai preferito? 1/2

Dove hai incontrato le maggiori difficoltà?1/2

Vuoi aggiungere altri dettagli? 2/2

Inserire massimo 200 caratteri